domenica 1 dicembre 2013

PRESIDIO AZIONE UNIVERSITARIA SOTTO AL RETTORATO

Il giorno 28 NOVEMBRE 2013 abbiamo fatto un presidio sotto al Rettorato, in piazza San Marco per denunciare la scandalosa situazione in cui si trova il Polo di Novoli.

PRESIDIO AZIONE UNIVERSITARIA SOTTO AL RETTORATO

“AULE OCCUPATE, FESTE NON AUTORIZZATE, TANTO VOI NON PAGATE”


All’interno degli edifici dell’Ateneo fiorentino pullulano aule occupate da gruppi di persone, tolte alla didattica. Queste aule diventano veri e propri covi di bivacchi, degrado e violenza, con la presenza al loro interno di persone che nulla hanno a che fare con l’Università!

Il Rettore continua a lasciar fare ai Collettivi da padri padroni all’Università, consentendogli di rimanere indisturbati e senza alcun controllo a spese nostre nelle loro aule occupate (spazi che servirebbero per la didattica, data la mancanza spesso e volentieri di aule adeguate per le lezioni).

Venerdì scorso il culmine! I Collettivi hanno dato luogo ad uno scempio. Una festa abusiva al D5 del Polo di Novoli: il risultato è stato la chiusura dell’edificio, a causa dei danni arrecati durante la suddetta. L’edificio D5 è stato reso nella sua totalità inagibile, bagni inutilizzabili, estintori svuotati su pareti e pavimenti, rendendo l’edificio fatiscente.

Ciò comporta una serie di disagi, a cominciare da lezioni annullate o spostate in aule non adeguate, esami rimandati, professori che non possono ricevere.

Siamo contrari a tutti i tipi di feste all’interno del Polo, dal momento che chi organizza tali feste lascia sempre in condizioni pietose il Polo, creando degrado all’Università. Il costo delle pulizie post-feste sia all’interno che all’esterno degli edifici (dove la mattina vengono ritrovati bottiglie rotte, vomito e preservativi), inoltre, è sempre a carico degli studenti.

La dittatura di una minoranza all’interno del Polo di Novoli tiene in scacco il Rettore, che risulta essere inadempiente per quanto riguarda i poteri che ha per un intervento che fermi questa situazione, la quale sta diventando sempre più tragica! Invece di prendere decisioni a difesa dello studio e della maggioranza degli studenti, le Autorità competenti preferiscono schierarsi dalla parte dei soliti noti. Senza contare il fatto che questi soggetti minacciano e intimidiscono con atti di violenza le associazioni studentesche che si impegnano quotidianamente a difesa dello studente!

Questa non è l’Unifi che vogliamo!

Gli studenti pagano le tasse per avere dei servizi, chi dovrebbe garantirli che cosa fa? Il silenzio da parte delle Autorità competenti è a dir poco agghiacciante. Consideriamo il Rettore complice di tutta la situazione!

La politica del lasciar fare ha fatto il suo tempo. E’ ora che le Autorità competenti prendano provvedimenti. L’università è un luogo di studio, non un posto in cui bivaccare.

BASTA AULE OCCUPATE!!! BASTA FESTE NELL’ATENEO!!! 
PRETENDIAMO DECISIONI FORTI!!!


martedì 12 novembre 2013

Festa di INAUGURAZIONE nuova sede FUAN

Siamo felici di invitarvi all'aperitivo di inaugurazione della nostra nuova sede, in via Carlo del Prete 27/r, dalle ore 20.00.
 Un'occasione per passare anche una piacevole serata tra musica, buon cibo e molti ospiti!


Aperitivo con 1 bevuta 5€
Seconda bevuta 2.50€
Shottini a 1€
e... cibo a volontà!



venerdì 8 novembre 2013

DATAGATE - YES, WE SCAN

In tutto il mondo tra il dicembre 2012 ed il gennaio 2013 sono state intercettate 124 miliardi di conversazioni. 46 milioni solo in ITALIA. Siamo tutti criminali? Siamo tutti terroristi? CERTO CHE NO!

L'NSA (Agenzia per la Sicurezza nazionale USA) avrà intercettato pure TE? E' vero, forse non hai nulla da nascondere, ti dicono che è per la sicurezza nazionale (non la tua, quella americana), ma intanto perdi la tua intimità ed il tuo diritto alla privacy, che in fondo pure la nostra Costituzione garantisce.
Gli USA non hanno il diritto di spiare e registrare in casa nostra, vogliamo che il Governo italiano si faccia sentire e non transiga su questo!

SE QUELLI CHE SI DICONO ALLEATI TI SPIANO, COME PUOI FIDARTI DI CIO' CHE TI DICONO? SOCIAL NETWORK, MAIL, SMS, SKYPE... TUTTO SOTTO CONTROLLO PER CONOSCERE COSA PENSA UN POPOLO.

Non si possono sacrificare sull'altare della sicurezza di uno Stato alleato i diritti di milioni di italiani, ingiustamente spiati da un sistema tragicamente orwelliano.
Dopo Wikileaks ed Assange, il caso Datagate ci mostra la vera faccia di Obama, Nobel per la Pace con il record di attacchi con i droni.



mercoledì 23 ottobre 2013

RIVOLUZIONE UNGHERESE! OGGI COME IERI, ANTICOMUNISTI

Il 23 ottobre del 1956 inizia a Budapest l’insurrezione nazionale antisovietica, passata alla storia col nome di Rivoluzione ungherese contro i carri armatici sovietici ed il giogo comunista, in nome della propria indipendenza e sovranità nazionale.



giovedì 19 settembre 2013

Comunicazione importante per gli studenti di giurisprudenza!!

Nella scorsa settimana abbiamo ricevuto varie segnalazioni da parte degli studenti di giurisprudenza, che ci chiedevano preoccupati se sapevamo come si sarebbe svolta la sessione d'esame nella settimana che va dal 23 al 27 settembre 2013. Nella prossima settimana, infatti, si svolgeranno a Firenze i Mondiali di Ciclismo. Molti studenti, quindi, erano preoccupati relativamente all'impossibilità di raggiungere il Polo di Novoli a causa delle varie interruzioni sull'area stradale. Abbiamo perciò telefonato in Presidenza di Giurisprudenza e ci avevamo rassicurato che in questa settimana sarebbe stato messo un avviso sul sito della facoltà.
Vi riportiamo, perciò, l'avviso integrale.

ATTENZIONE: la sessione d'esami prevista nella settimana che va da lunedì 23 settembre a venerdì 27 settembre sarà tenuta regolarmente. Tuttavia gli studenti regolarmente iscritti, che si siano trovati nella concreta impossibilità di raggiungere la sede d'esame, potranno prendere contatto con il docente via mail, a partire dal giorno 23 settembre e fino a tutto il giorno 27 settembre. Il docente definirà, quindi, tramite mail, le modalità di recupero nell'ambito della sessione d'esame prevista.

Sperando di fare cosa gradita, vi indichiamo anche il sito del comune, dove troverete tutte le notizie relative alla viabilità durante i mondiali di ciclismo a Firenze.

lunedì 2 settembre 2013

IN SIRIA UNA BATTAGLIA PER LA SOVRANITA' E LAICITA' DELLO STATO



Non molti mesi fa mi ero occupato, o meglio preoccupato, per la situazione politica e sociale derivante da quella che alcuni romantici e poco informati giornalisti avevano definito “primavera araba”. 
Un prodotto mediatico che ha attecchito subito drogando le menti dei più sognatori che, salvo aprire successivamente gli occhi, hanno iniziato a comprendere l'incubo che si è andato a creare. Una tragedia di proporzioni immani migliaia di morti e feriti, numerosi profughi ed una scia di disperazione che vediamo approdare sulle nostre coste direttamente dalla Siria martoriata ed usata per interessi particolari, che vanno al di là dell'ormai inflazionato desiderio Occidentale di esportare i valori universali che, per chissà quale grazia divina, vengono considerati superiori alla sovranità di popoli e governi! 
Una nazione finita nel mirino degli interessi economici e geopolitici, un territorio sulla rotta di un possibile oleodotto proveniente dall'Iraq (altro insuccesso ONU) e di un gasdotto dal Qatar ma anche una nazione storicamente alleata militarmente e commercialmente con la Russia, la quale può contare sul porto di Tartus avamposto sulle sponde del Mediterraneo, per la flotta russa, la quale, è bene dirlo, dipende comunque dallo stretto dei Dardanelli (sotto controllo turco) per transitare dal Mar Morto al Mediterraneo. 
Il Risiko degli USA e dei suoi portavoce europei, Francia e UK in primis, non scende a compromessi e non bada molto alla sostanza della propria manovra. Tale strategia è al limite del suicidio poiché, attraverso finanziamenti e rifornimenti di armi (numerosi i missili Milan francesi), vengono foraggiati senza particolari sensi di colpa coloro che altrove sono combattuti con tutti i mezzi pagando un notevole contributo di sangue. Un atteggiamento che va oltre al pragmatismo geopolitico un atteggiamento che va a braccetto con i desideri di Arabia Saudita e Qatar, due regni da sempre impegnati nella diffusione dell'Islam più radicale di matrice Wahabbita, una lettura arcaica del Corano, che non riconosce niente e nessuno che non sia fedele a tale corrente.L'operato di milizie e leader politici fedeli a questa corrente è sotto gli occhi di tutti, i massacri in Nigeria, la guerra in Somalia (altro fallimento ONU) e il Mali sono gli esempi più calzanti. 
Non dobbiamo dimenticare nemmeno i Fratelli Mussulmani, milizie qaediste ed altri gruppi di mercenari takfirisorti sul territorio grazie alle false promesse ed ai denari di vere e proprie lobby corruttrici, si stanno servendo delle milizie mercenarie fedeli all'Islam radicale un concetto che siamo stati abituati a sentire spesso in questo decennio ma che pochi hanno il coraggio di ricondurre all'unico grande mecenate:l'Arabia Saudita! Il regno dei Saud è stato sempre abile nel trattare la propria alleanza con gli USA, petrolio ed investimenti in cambio di sostegno nell'intervenire nell'area di influenza saudita. La Siria che conosciamo e che dobbiamo proteggere a tutti i costi è Libera, Sovrana ed Autonoma, esempio di convivenza tra credi ed etnie differenti, non intendo tollerare nel mio spirito alcun calpestamento di questi principi, il sovvertimento di una nazione spacciando tale azione come espressione di democrazia e libertà, due fondamenti che per alcuni sono rimasti solo sui libri di scuola. 
Ad oggi sono state paventate numerose ipotesi, tranne quelle della diplomazia e del negoziato, nessuna riflessione seria ed analisi concreta oltre all'arroganza USA ed a quella dei suoi “watchdog” europei, solo la Russia resiste a queste pressioni facendosi, portavoce del buon senso e della cautela che dovrebbero essere di primaria importanza in queste questioni. Le Operazioni militari sono come si usa dire nell'ultimo periodo derivanti da una politica americana basata sul “leading from behind” ossia un intervento indiretto nel conflitto, come è stato fatto in Libia, zero truppe ma solo rifornimenti, con ovvie ricadute positive in termini di immagine, costi e impiego di uomini. Da queste operazioni nascono quindi i paesi con False flag bandiere e governi di paesi fantoccio con profondi divisioni e violenze tra gli ex miliziani al soldo delle potenze in gioco, un inganno che porta un paese dopo l’altro alla devastazione. In Siria un governo forte ed amato sta tenendo testa alle barbarie degli innumerevoli gruppi terroristici che non si fanno pregare per saccheggiare devastare e distruggere un paese in cui la pace era la caratteristica principali tra le due maggiori comunità: quella mussulmana e quella cristiana. 
Una pace sociale ormai lontana un'armonia di un paese che vuole rimanere indipendente e non sottoporsi al giogo delle lobby che intendono fare le padrone del mondo senza guardare in faccia alla popolazione, al territorio e quindi ad identità e sovranità nazionale. La grande farsa, la grande messa inscena della “primavera araba” in Siria sta toccando l'apice con le accuse ormai trite e ritrite sull'uso di armi chimiche da parte delle truppe regolari dell'esercito siriano. un accusa che è uscita nel momento in cui la vittoria dell'esercito siriano appariva prossima e che siamo stati abituati a sentire nel caso dell'Iraq una messa in scena volta a scandalizzare l'opinione pubblica spesso distratta ma sempre pronta a subire gli“incantesimi” dell'enorme costruzione mediatica che c'è per coprire e spingere certe strategie. In questi giorni pure i giornalisti più prezzolati devono prendere atto dell'ovvietà mostrata dai satelliti russi ma anche dall'atteggiamento del fronte sovversivo nei confronti degli ispettori ONU prontamente bersagliati dalle milizie mercenarie, non si troverà nulla contro Assad le prove contro i ribelli potrebbero essere annacquate poiché vergognose per l'Occidente ma una cosa è certe solo il 9% degli statunitensi è favorevole all'azione bellica. Lo stesso Colin Powell ha cestinato come “ suicida” l'azione militare in Siria, le incertezze sono molte ed il fronte di tensione non potrebbe che ampliarsi con l'ovvia reazione iraniana e la difficile posizione di Russia e Cina le quali difenderebbero fortemente la via diplomatica per la soluzione del conflitto. Il Consiglio di sicurezza ONU dovrà decidere se permettere l'ennesima arroganza e dimostrarsi entità fantoccio e succube nel palcoscenico internazionale oppure prendere una posizione contraria alle pressioni statunitensi che citando il vice-premier russo Dimitry Rogozin, si atteggiano nel mondo islamico “ come una scimmia con una granata in mano” una metafora forte ma che deve farci prendere coscienza delle conseguenze disastrose peraltro già viste n Iraq, Egitto e Libia. Ed allora non ci resta che sperare e rimpiangere i giorni in cui la Siria era un paese tranquillo dove visitare luoghi dalla grande carica storica come Aleppo, Patrimonio dell'Umanita' dal 1986, ed ora rasa al suolo dai barbari mercenari terroristi.



Miro Scariot

giovedì 20 giugno 2013

Prova d’taliano su tracce si sinistra: studenti alle prese con Villari, Magris e altri autori di parte

Ieri mattina si è svolta la prova d’italiano degli esami di maturità per circa cinquemila studenti. Le tracce da svolgere sono inviate dal MIUR. Ogni anno gli studenti fanno il toto-tracce partendo da un semplice dato di fatto: se il ministro in carica è di sinistra, le tracce saranno filo di sinistra; se il ministro è di destra, sarà il contrario. Come dire, gli studenti hanno sempre ragione.
Se si analizzassero concretamente le tracce di quest’anno, infatti, non si troverebbero altro che tematiche rosse, e per di più impostate in modo da dare all’ argomento una lettura di sinistra. Ma la storia non finisce qui. Aprendo il pdf delle tracce dal sito del Ministero, ecco che tra le fonti che gli studenti avrebbero dovuto avere come supporto alla stesura dell’elaborato prescelto, figurano solo autori riconducibili al pensiero di sinistra. Qualche esempio? L’ analisi del testo era incentrata su un brano tratto dalla prefazione de “L’infinito viaggiare”, di Claudio Magris. È vero che chiedersi chi sia questo autore è sinonimo di ignoranza. Se si guardasse la realtà, però, si noterebbe come il 90% degli studenti, non avrebbe minimamente saputo di chi si sta parlando. Sarà per questo che il MIUR ha pensato bene di sottolineare in sede d’esame che (cit. dal testo in pdf) “Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del mito asburgico, è anche autore di testi narrativi e teatrali.”? Strano, non mi sembra che di altri autori, pur se del Novecento, sia stato necessario in passato dare indicazioni bibliografiche. Se uno di questi spaesati studenti, poi, una volta tornato a casa, avesse deciso di saperne di più e fosse andato su wikipedia, avrebbe scoperto che Magris è (cit.) "Uomo di sinistra, di fede repubblicana, è stato senatore [...] con una lista sostenuta dalle coalizioni del Patto per l'Italia e dei Progressisti". Bene. Proseguendo negli esempi delle tracce di sinistra, c'è la stesura dell'articolo di giornale o saggio breve in ambito artistico letterario, sul tema "Individuo e società di massa" (mah!). Tra le fonti, Pasolini e Montale. Su di loro non c'è bisogno di wikipedia; grandissimi autori italiani, ma anch'essi di sinistra. In ambito socio economico, invece, la tematica era "Stato, mercato e democrazia". Anche in questo caso, le fonti sono tratte da scritti di economisti dal pensiero non proprio di destra, come Luigi Zingales o Mario Pirani. Senza scendere nei particolari, cito solo la presenza di estratti di scritti di Rosario Villari e Giuliano Procacci in ambito storico. Il che la dice lunga.
Come a dire, andiamo incontro agli studenti aiutandoli ad avere una base critica che parta da una cultura varia, imparando a scegliere la propria posizione sui temi che la vita ci pone davanti, grazie alla possibilità di aver sentito le posizioni degli altri. 
Peccato che questa cultura debba essere, ogni volta, solo quella del Ministro in carica.
Gli studenti che la pensano diversamente dal Ministro, si arrangino.

Alessia Cersosimo

meno male che c'è quel genio del Trota a farci fare una cultura!!

giovedì 30 maggio 2013

UNIFI ORGANIZZA CONVEGNO DENTRO IL FORTETO, AU GRIDA ALLA VERGOGNA

UNIVERSITA' FIRENZE: UNIFI ORGANIZZA CONVEGNO DENTRO IL FORTETO

AZIONE UNIVERSITARIA ATTACCA: “INIZIATIVA VERGOGNOSA, CALPESTATO IL RISPETTO DELLE VITTIME DEGLI ORCHI DE IL FORTETO”

Questa mattina l'Università di Firenze ha organizzato un convegno per la presentazione di alcuni progetti all'interno della Cooperativa agricola il Forteto, la quale è in questo periodo sotto i riflettori per gli scandali riguardanti abusi su minori a loro affidati.

“Proviamo vergogna nei confronti del Rettore e dell'Unifi che, nonostante gli scandali che hanno travolto la Cooperativa per abusi su minori, hanno deciso di organizzare un convegno proprio al Forteto. – attaccano Angela Sorice Presidente provinciale e Miro Scariot Consigliere a Giurisprudenza di Azione Universitaria Firenze – La scelta del luogo e le tempistiche ci appaiono quasi come un intento di “ripulire” il Forteto dalle terribili vicende di cui è stato protagonista, a causa delle quali la Cooperativa stessa è anche finita sulle cronache nazionali e in un servizio della trasmissione tv Le Iene.

È inoltre scandalosa la totale mancanza di rispetto da parte delle Istituzioni nei confronti di quei minori che sono rimasti vittime di abusi. Azione Universitaria non accetta che un'Istituzione si impegni in opere di riabilitazione di immagine nei confronti di una struttura sulla cui fama si sono allungate ombre quanto mai scure e maleodoranti. Per rimediare,
- concludono Sorice e Scariot - chiediamo che l'Università di Firenze ed il Rettore organizzino un convegno con le vittime de il Forteto nell'aula magna di San Marco.”

(http://www.agenziastampaitalia.it/forteto-unifi-nei-luoghi-dellorrore-azione-universitaria-qvergognoso ; http://www.ilsitodifirenze.it/unifi-organizza-convegno-su-forteto-azione-universitaria-vergogna ; http://www.lanazione.it/firenze/polemica_convegno_organizzato_forteto)

mercoledì 29 maggio 2013

Elezioni Universitarie 2013: nessuno vota e tutti si lamentano. Questa è la generazione dei figli dei sessantottini


Le elezioni universitarie del 21 e 22 maggio si sono concluse da una settimana ormai. Cosa ne resta? Chi ne parla? Non ne parla nessuno, ne resta solo tanta amarezza. È il sentimento che induce alla riflessione dopo aver guardato i dati dell’affluenza alle urne a questa tornata elettorale universitaria. Una affluenza bassissima in tutti gli Atenei, addirittura inferiore a quella di due o tre anni fa. Sto parlando del 15,8% a Firenze su per giù, una cifra spaventosa. Spaventosa per me. Nessuno sembra essersene preoccupato, niente sembra girare intorno a questo dato.
Appartengo alla generazione di ragazzi nati tra la metà degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, proprio quella chiamata a rinnovare gli organi di rappresentanza studentesca in quei due giorni di maggio. Una generazione strana la mia, fatta di contraddizioni. È la generazione social, che ama condividere tutto con tutti, che c’è anche dove non dovrebbe esserci. Generazione intelligente e acuta, piena di persone geniali e che sanno cogliere i cambiamenti dei tempi al volo. Generazione piena di rabbia per il futuro che le aspetta, costruito senza prospettive, destinato a subire gli sbagli di quelli che ora hanno 60 o 70 anni. Noi ventenni siamo quelli che siamo saliti sui tetti della Sapienza per protestare contro la Riforma Gelmini, gli stessi che ci picchiamo violentemente davanti agli stadi per una stupida partita di calcio. Siamo quelli che diciamo di essere stufi della politica corrotta e votiamo Grillo, ma siamo anche i ragazzi che si schierano con questo o quel partito, cercando nelle idee pulite la soluzione a quel fastidioso futuro che ci stanno portando via. Ma diciamoci la verità: ce lo stanno portando via o ce lo stiamo facendo scappare dalle mani da soli? Perché vedete, il dato dell’affluenza alle elezioni universitarie, non va preso sottogamba. È indice di una preoccupante cultura del disinteresse, di una intelligenza messa al servizio solo di se stessi e mai degli altri. Girare per la facoltà in quei 21 e 22 maggio è significato per molti studenti che erano candidati nei vari organi, sentirsi dire che “faceva fatica” andare a votare. Ecco, fa fatica. Scoccia. È solo la perdita di dieci minuti del nostro prezioso tempo che, invece, da bravi ventenni, potremmo spendere a fare social life. Sui social ci siamo sempre. Diciamo e scriviamo di tutto. E nelle urne non c’era nessuno. Queste sono le elezioni universitarie per quel 85% di studenti che non è andato a votare.
Siamo la generazione viziata dai diritti che gli altri hanno conquistato per noi. Gli altri sono coloro che forse battendosi fin troppo negli anni ’70 per queste cose, per lasciare un futuro migliore a chi sarebbe venuto dopo, hanno forse creato il fenomeno inverso, con un fascia di giovani che non vuole partecipare, che se ne lava le mani. Vasco Rossi cantava alla sua generazione, quella appunto che ha vissuto il ’68, “generazione di sconvolti, che non ha più santi né eroi, siamo solo noi”. Se lo cantava per loro, noi cosa dovremmo cantare? Che oltre ai santi e agli eroi, non abbiamo perché non vogliamo più avere nemmeno la possibilità di partecipare, perché schifati da così tanti diritti da non saperli gestire? È inutile prendersela con la data delle elezioni, sicuramente infelice a causa degli appelli imminenti, ma bisogna fare autocritica. Svegliamoci tutti, impariamo da chi non ha niente, non stiamo sempre a lamentarci di quello che non va. Non mettiamoci in gioco solo quando c’è da far valere se stessi, cerchiamo di guardarci intorno e capire che a volte i problemi si possono risolvere, basta solo alzare lo sguardo dallo smartphone, e mettersi a pensare. Non è solo l’attivista che può cambiare la realtà. La realtà la cambia chi usa gli strumenti che ha, per farlo.


Alessia Cersosimo

mercoledì 15 maggio 2013

ELEZIONI UNIVERSITARIE 21 E 22 MAGGIO: I NOSTRI CANDIDATI ED IL PROGRAMMA


Il prossimo 21 e 22 maggio saranno aperte le urne in Ateneo per le elezioni universitarie.

Per votare agli organi centrali occorre barrare il simbolo e mettere una X accanto al nome del candidato.
I nostri candidati agli organi centrali sono:
ANGELA SORICE detta "CHIARA" al Senato Accademico (scheda beige)
CHIARA LA PORTA all'ARDSU (scheda verde)
MIRO SCARIOT al CDA (scheda arancione)
LORENZO VIGNALI al Nucleo di Valutazione (scheda viola)
FILIPPO LAZZARI al CUS (scheda rosa)





venerdì 10 maggio 2013

AU DENUNCIA “DOPO LE INTIMIDAZIONI, UN'AGGRESSIONE CON UN CACCIAVITE E LE NOSTRE BACHECHE SABOTATE”

Ancora una volta risalta alla cronaca universitaria l'ennesimo fatto di violenza ai danni di un candidato di centrodestra. Nella notte durante una festa al Polo di Novoli non autorizzata dall'Ateneo un gruppetto di facinorosi ricollegabili al Collettivo di Scienze Politiche si è esibito in una delle peggiori scene che si possano vedere all'interno di un' istituzione quale quella universitaria.


Questi esaltati si sono avvicinati alla nostra bacheca armati di cacciavite e collante con l'intenzione di vandalizzare la bacheca. A questo punto il nostro candidato è intervenuto chiedendo spiegazioni per il gesto inconsulto. -Dichiarano Angela Sorice e Miro Scariot presidente provinciale e candidato al CdA di Azione Universitaria con la lista“Studendi di Centrodestra” - I membri del Collettivo Politico hanno iniziato ad inveire contro di lui ed a minacciarlo prima verbalmente poi mediante l'uso di un cacciavite, dimostrandosi disposti ad usare violenza. A questo punto il nostro militante,cercando di calmare gli animi, si è posizionato a protezione della bacheca.


Oggi i ragazzi di Azione Universitaria hanno trovato le loro bacheche del Polo di Novoli bloccate e danneggiate irrimediabilmente, nonostante fossero state montate 4 giorni fa.


Ne abbiamo abbastanza! Il Collettivo Politico occupa spazi degli studenti, fanno i padroni del polo, ed ancora una volta il Magnifico Rettore rimane con le mani in mano senza esercitare le sue funzioni.- Attaccano Sorice e Scariot - Le risorse usate per le bacheche chiuse sono di tutti gli studenti, a quanto pare questi soggetti non hanno tra i loro valori la tutela del bene pubblico. Questi continui atti intimidatori non ci fermeranno e men che meno ci scoraggeranno, ma auspichiamo che chi di dovere prenda decisioni forti ed utili a tenere alto il prestigio dell'Ateneo fiorentino.

mercoledì 1 maggio 2013

Brunellé e' 'na carta sporca e nisciuno se n' emporta

Piazza Brunelleschi come in una canzone di Pino Daniele: quel degrado che da oltre un decennio attanaglia un antico convento fiorentino, è parte di ciascuno di noi e quasi quasi non ci facciamo più caso, come la carta sporca di Napul'è.

E proprio come a Napoli il disagio e il disservizio diventano presto consuetudine, quotidianità, anche quando adombrano le bellezze di una città millenaria o di uno degli scorci più suggestivi di Firenze.
Ma quando è cominciata la sciagura di Lettere? Una domanda che ciascuno di noi deve essersi posto. Ci tenete davvero a sapere come tutto è iniziato?

Il Bar A. Nel 2003 il locale che ospitava il caffé del campus è occupato da un gruppo di anarchici. Nasce il bar A (autogestito) che fino al 2006 è ritrovo, o meglio ricettacolo, di buona parte dei nomadi, degli spacciatori e anche dei ladruncoli che oggi continuano a far sparire cellulari borse e libri antichi dalla biblioteca.

Degrado continuo Nell' ottobre 2006 l' autogestione è al capolinea: dopo feste che durano fino all'alba (i 'baristi'' ricevevano dalla facoltà le chiavi dell'edificio) e lordura spacciata per arte per moderna, le autorità sigillano il locale.

Ci scappa il morto. La fine del bar non coincide con quella del degrado: nel Marzo 2007, in pieno giorno, gli studenti ritrovano il cadavere di un ragazzo con ancora l'ago nel braccio. Il Comune intanto pensa di installare un cancello quale misura protettiva.

Ricorrere al 'gate' non cambia la situazione che invece resta più o meno uguale a quella attuale.
“Il degrado è divertente” campeggia ancora sul muro esterno della facoltà. Già, perché in fondo anche chi in 10 anni è stato connivente di vandalismi e schifezze ama la musica napoletana. Non mi credete? Ricordate “ogni scarrafone è bello a mamma sua” ? Ecco, non si può pretendere che chi è abituato a sguazzare nel fango possa da un giorno all'altro capire la differenza tra la merda e il cioccolato.


Kim Philby

venerdì 5 aprile 2013

AZIONE UNIVERSITARIA CHIEDE E OTTIENE LA PROROGA DEL PAGAMENTO DELLA SECONDA RATA DELLE TASSE


"All’attenzione del Magnifico Rettore,
delle Segreterie e dell’Ufficio amministrativo,

Dopo i disservizi riguardanti irimborsi per produttività e merito del 2011 e avendo già in precedenza chiestoinformazioni sull’uscita online della seconda rata delle tasse universitarie,sentendoci rispondere che il bollettino uscirà la settimana prossima (da più diun mese ci sentiamo dire questo), a venti giorni dalla scadenza del pagamento,gli studenti ancora non possono visualizzare il proprio bollettino e dunque nonsanno a quanto ammonta la rata in questione. Ricordiamo, inoltre, che dopo talescadenza si incorre in more molto onerose a carico degli studenti.

La segreteria, dopo ripetutelamentele ed insistenze da parte nostra, ieri ci ha informato che, se la prossimasettimana non uscirà il bollettino online, l’Ateneo probabilmente chiederà aglistudenti di presentarsi ognuno nelle proprie segreterie per ritirare il propriobollettino. La decisione è stata presa senza considerare i disagi e le fileimmense che si creeranno agli sportelli delle varie segreterie competenti.

Facciamo presente che dato che iltermine ultimo per pagare le tasse scade il 30 aprile, rimarrebbero diciannovegiorni per ritirare il bollettino e per pagarlo. Non si può pensare che a causadi problemi da parte dell’Università, gli studenti debbano pagare la tasse intempi così ristretti.

Chiediamo pertanto una proroga di almeno quindici giorni per il termine ultimo per il pagamento della secondarata delle tasse senza incorrere in more. Inoltre chiediamo che il bollettinoper la seconda rata sia scaricabile online come di norma.
"


COMUNICATO STAMPA


UNIVERSITA’ FIRENZE: A POCHI GIORNI DALLA SCADENZA DELLA SECONDA RATA DELLE TASSE, BOLLETTINI NON PERVENUTI
Azione Universitaria chiede edottiene la proroga di quindici giorni per il pagamento della seconda rata


L'Unifi non ha ancora pubblicato online il bollettino per la seconda rata delle tasse universitarie, il cui termine ultimo per il pagamento cade questo 30 aprile.

Non è accettabile questo ritardo alle porte del termine per il pagamento, considerando che se uno studente ritarda anche di un solo giorno il pagamento delle tasse incorre irrevocabilmente nel pagamento di sanzioni e more onerose. – dichiarano Angela Sorice e Chiara La Porta Presidente provinciale e Consigliere di Facoltà di Azione Universitaria - Da ormai un mese chiediamo quando verrà erogato il bollettino e ci viene risposto che uscirà “la settimana prossima”, adducendo scuse sempre diverse".



Abbiamo deciso, nei giorni scorsi, di scrivere al Rettore chiedendo una proroga di almeno quindici giorni per il pagamento delle tasse e che sia mandato, come è normale che sia, il bollettino online a ciascun studente. – concludono Angela Sorice e Chiara La Porta Presidente provinciale e Consigliere di Facoltà di Azione Universitaria - Grazie al nostro reclamo, L'UNIFI HA CONCESSO LA PROROGA E SI STANNO IMPEGNANDO A FAR USCIRE IL BOLLETTINO ONLINE”.


DA SEMPRE AL FIANCO AGLI STUDENTI!



mercoledì 20 marzo 2013

RIMBORSI PRODUTTIVITA’ E MERITO! VOGLIAMO I SOLDI CHE CI SPETTANO!

Avete presente il rimborso produttività e merito dell'Unifi? Quanti di voi hanno fatto richiesta e non ne hanno più saputo niente? Ecco come mai. 

L’Università di Firenze ha predisposto il pagamento dei rimborsi produttività e merito presso le filiali Unicredit senza informare nè gli STUDENTI né tantomeno le SEGRETERIE. 

Siamo venuti a scoprire che le domande del 2011 NON SONO MAI STATE CONSIDERATE FINO AD OGGI. I rimborsi, oltre a non essere mai stati scalati dalla seconda rata delle tasse universitarie, infatti, non sono MAI stati rimborsati agli studenti che ne avevano fatto richiesta! 

Per quanto riguarda le domande del 2012, l’Unifi spera di scalare i rimborsi dalla seconda rata delle tasse universitarie. Proprio per questo motivo ci troviamo davanti all’incredibile realtà che, nonostante vadano pagate entro un mese, il bollettino per la seconda rata delle tasse ad oggi NON è ancora disponibile sul sito dell’Unifi! Tutto questo è INACCETTABILE e ASSURDO

Quando uno STUDENTE ritarda o non paga le tasse, gli vengono bloccati gli esami e la carriera universitaria. Quando è l’UNIVERSITA’ a dover pagare, non si sa più niente!!! 

Gli studenti DEVONO essere avvisati prima di tutto se hanno ricevuto il rimborso produttività e merito o meno, nel caso in cui lo abbiano ricevuto, invece, che vengano fornite adeguate istruzioni per ritirare effettivamente il rimborso, con quale modalità ed in quale data. 

È arrivato il momento di dire BASTA a questo sistema impari ed ingiusto!!! 

Siamo stufi, sia come studenti sia come rappresentanti degli studenti! 

BASTA con queste segreterie incompetenti, con le risposte non risposte da parte degli uffici competenti o ancora peggio con le bugie riguardanti i soldi che spettano agli studenti!!! 

PRETENDIAMO TRASPARENZA! 

Ma pretendiamo ancora di più: questa volta le spiegazioni non ci bastano. Vogliamo le scuse e le giustificazioni reali di queste gravissime mancanze!!! Basta con le bugie!

mercoledì 13 marzo 2013

L'eredità dannunziana a 150 anni dalla nascita

Penso che la cosa più importante e significativa che il vate ci abbia trasmesso sia l’amore per la bellezza. Perché forse davvero la bellezza può salvare il mondo. A distanza ormai secolare da quel periodo chiamato “Estetismo” proviamo a riscoprirla! Spesso si cela dietro piccole cose, piccoli gesti; basta aprire il cuore e lasciare che entri. D’Annunzio ci ha spiegato come l’uomo possa molto più di quanto si pensi, come possa, ad esempio, guardando delle colline comprendere il significato profondo della loro dolce forma. Tutto ciò si chiama “panismo”, ossia il completo rapporto tra l’uomo e la madre terra: un rapporto magnifico, fatto di emozioni, silenzi, vibrazioni. Strettamente collegato è il motto “fare della propria vita un’opera d’arte”, un messaggio a dir poco straordinario in quanto ci spinge a vivere in maniera completa, ad estendere la nostra cultura il più possibile, ad “osare sempre” per ciò in cui crediamo, ad essere eternamente e prima di tutto NOI gli attori protagonisti di questo copione che è proprio la vita. D’Annunzio è l’esempio dell’uomo che non si appiattisce nella massa, bensì si differenzia da essa il più possibile, vivendo costantemente in una condizione di sfida e ponendosi limiti da oltrepassare. Per questo è statisticamente l’autore più amato dagli studenti, che apprezzano di lui soprattutto il romanzo “Il piacere” e quasi tutte le poesie (su tutte “La pioggia nel pineto”) le quali, per sonorità e raffinatezza, si potrebbero musicare!

A dimostrazione del fatto che questi non sono discorsi da “femminucce” furono le sue importanti prese di posizione, dalle spedizioni più o meno felici alla volontà di metterci sempre la faccia in questioni politico-sociali. Un uomo che ha lasciato un segno indelebile, una delle persone per cui vale la pena essere orgogliosi della propria patria, un profeta che ci ha insegnato a “vivere ardendo e non bruciarsi mai”.



Filippo Lazzari


martedì 5 marzo 2013

Buon Compleanno Lucio Battisti!

Oggi Lucio Battisti avrebbe compiuto 70 anni. 
Ieri sera in Piazza Maggiore, a Bologna, c'è stato un mega concerto per ricordare Lucio Dalla, scomparso un anno fa. Anche lui avrebbe compiuto 70 anni, ma ieri. Migliaia di persone gli hanno reso omaggio, migliaia di fans hanno cantato le sue canzoni insieme a tanti artisti che hanno voluto festeggiare questo "compleanno" in modo speciale. Grande Lucio Dalla, grande personaggio, grande cantante, grande compositore!
Noi di Azione Universitaria, però, oggi 5 marzo 2013, vogliamo ricordare "l'altro" compleanno... quello di un cantante eccezionale, che sta a cuore a molti di noi. Lucio Battisti se n'è andato nel 1998, a soli 55 anni. Oggi non facciamo politica, oggi ricordiamo un grande italiano che ci ha lasciati troppo presto ma che ci accompagna tutti i giorni, con le sue splendide canzoni. Non possiamo che dire: buon compleanno Lucio!



Pubblichiamo il testo di una canzone-manifesto di Lucio Battisti, che ci insegna a ricercare la verità, a guardare oltre il lato apparente delle cose, e a vivere i sentimenti con il cuore libero da pregiudizi.

Alessia Cersosimo

IL MIO CANTO LIBERO - Lucio Battisti

In un mondo che
non ci vuole più
il mio canto libero sei tu.
E l'immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite degli occhi tuoi.
Nasce il sentimento
nasce in mezzo al pianto
e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi è indifferente
sorretto da un anelito d'amore
di vero amore.
In un mondo che - Pietre un giorno case
prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche
respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano
E la verità - Boschi abbandonati
si offre nuda a noie - perciò sopravvissuti vergini
e limpida è l'immagine - si aprono
ormai - ci abbracciano
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi.
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore.
E riscopro te
dolce compagna che
non sai domandare ma sai
che ovunque andrai
al fianco tuo mi avrai se tu lo vuoi.
In un mondo che
prigioniero è
respiriamo liberi
io e te.
E la verità
si offre nuda a noi
e limpida è l'immagine
ormai.
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi.
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
e riscopro te.




venerdì 1 marzo 2013

CORTEO PER I MARTIRI DELLE FOIBE, 9 MARZO

Anche quest'anno scenderemo in piazza per ricordare i crimini del comunisti ed i tragici eventi delle foibe.
Percorrendo le vie di Firenze con un corteo silenzioso e tricolore, senza simboli di partito e senza strumentalizzazioni, con altre realtà della destra fiorentina ed i cittadini che condivideranno con noi questo importante momento.


L'appuntamento è per sabato 9 marzo alle ore 15 in Piazza Savonarola, con Giorgia Meloni




giovedì 28 febbraio 2013

Mikis Mantakas, il suo ricordo vive ancora!



di Antonio Pannullo

Se fosse vissuto, oggi Mikis Mantakas sarebbe un signore alla soglia dei sessant’anni, forse in procinto di andare in pensione dopo una vita passata in qualche ospedale greco, o italiano, giacché era iscritto a medicina. Era nato ad Atene nel 1952. Ma le cose andarono in maniera molto diversa, e quel 28 febbraio del 1975 fu l’ultimo giorno della sua vita. E gli ultimi istanti della sua esistenza li trascorse sdraiato in un box privato, un garage, vegliato da Stefano Sabatini, un giovanissimo attivista della sezione Prati, che dopo che lo aveva visto cadere colpito da un proiettile, lo aveva trascinato al riparo per sottrarlo alla furia omicida che stava imperversando di fuori. E non sembri un’esagerazione, c’era davvero l’inferno in piazza Risorgimento quel giorno. Quella settimana si stavano tenendo al vicino tribunale di piazzale Clodio le udienze del processo Primavalle, quello in cui si giudicavano gli assassini dei fratelli Mattei, Stefano e Virgilio, bruciati vivi nella notte nella loro casa dagli attivisti di Potere Operaio Lollo, Clavo e Grillo (e forse altri). Gli estremisti di sinistra avevano deciso che i fascisti non avrebbero neanche potuto assistere al processo, e si mobilitarono in maniera massiccia, militare, per dar vita a scontri. Scontri che iniziarono il 24 febbraio mattina e andarono avanti sino a quel 28, quando missini e gruppettari si videro davanti al tribunale alle sei del mattino. La notte prima un commando di Lotta Continua aveva assaltato la “palestra” di Angelino Rossi a volto coperto e con bombe incendiarie: ma ci fu un’altra vittima in quei giorni, un commissario di polizia che fu stroncato da un infarto mentre era lì in servizio, e che nessuno ricorda mai, Pietro Scrifana. Gli estremisti di sinistra erano pesantemente armati: pistole e bombe molotov a decine. E le usarono. Un dirigente del Fronte della Gioventù fu bersagliato da colpi di pistola, ma ebbe fortuna. Dopo alcune scaramucce dentro e fuori il tribunale, nel corso delle quali fu anche identificato Alvaro Lojacono (per uno scontro con un attivista missino del Prenestino), che successivamente sparò davanti la sezione di via Ottaviano 9. Secondo un disegno che a posteriori appare chiaro, alcune centinaia di comunisti ingaggiarono violenti scontri con la polizia, per permettere a un centinaio di loro, armati, di dirigersi verso la sede del Msi di via Ottaviano, presidiata da una trentina di attivisti, quasi tutti molto giovani. A quanto ricordano i testimoni, quelli di Potere Operaio spararono molti colpi di pistola contro il gruppo dei missini, i quali entrarono e uscirono un paio di volte dal portone, e fu nella seconda occasione che Mantakas fu colpito alle testa. Un altro ragazzo, Fabio Rolli, fu ferito a un polmone, ma lì per lì nessuno si accorse di nulla. Ci fu poi il lancio di molotov e l’assalto vero e proprio, sempre pistole in pugno. A quel punto alcuni riuscirono a rifugiarsi dentro la sede, altri rimasero fuori. Per giunta, in quei momenti mancò (o fu staccata) la luce cosicché la porta elettrica della sezione non si poteva più aprire. Un ragazzo che era lì dentro ricorda che al buio si sentivano grida, odore di benzina, terrore di finire come i Mattei, tentativi di armarsi con gambe di sedie e effettuare una sortita. Frattanto il dramma si era compiuto. I gruppettari avevano attaccato il portone dello stabile per entrarvi, così l’esanime Mantakas, nel frattempo colpito anche da una molotov il cui fuoco fu spento con le mani dai presenti, fu trascinato nel box da Stefano e da altri ragazzi, che poi chiuse la serranda. A un certo punto gli estremisti irruppero nel cortile e spararono diversi colpi di pistola contro il box attiguo, che era quello più vicino all’entrata. A quel punto il fumo, il rumore, gli spari avevano attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che peraltro non avevano neanche ritenuto di presidiare la sezione del Msi che era un obiettivo tutto sommato da considerare. Arrivò la polizia, con gran stridore di gomme, ma era troppo tardi: un’ambulanza dei vigili del fuoco portò Mantakas all’ospedale ma poche ore dopo, durante o subito dopo l’operazione alla testa, Mikis morì. Frequentava il Fuan di via Siena da qualche mese. Aveva conosciuto i ragazzi della destra universitaria al bar Penny, lì davanti, tra cui Umberto Croppi, col quale era andato quella fatidica mattina a piazzale Clodio e col quale era amico. Poco dopo fu arrestato Fabrizio Panzieri di Potop, mentre usciva con aria indifferente da un portone poco distante. Testimonianze di giovani missini poi individuarono in Lojacono quello che aveva sparato. Mantakas si era trasferito a Roma perché all’università di Bologna era stato aggredito dagli estremisti di sinistra davanti a biologia, che lo mandarono all’ospedale per quaranta giorni. Ai funerali nella chiesa di Santa Chiara, in piazza della Minerva a Roma, c’erano migliaia di persone, e quasi tutte giovani. Persino in quell’occasione gli estremisti, usciti dalla sede del Pdup, tirarono una bomba molotov contro l’automobile guidata dall’allora segretario provinciale del FdG Buontempo, che riuscì a fuggire. Nel marzo del 1977 ci fu la condanna a nove anni e sei mesi di reclusione per concorso morale in omicidio per Panzieri. Assoluzione, invece, per insufficienza di prove, per Lojacono. Il processo di secondo grado, nel 1980, si concluse con la condanna a sedici anni di reclusione per entrambi. Ma un ricorso in Cassazione bloccò l’esecutività della sentenza per Lojacono che rimase in libertà per poi fuggire in Algeria, e poi in Svizzera assumendo il cognome della madre. Lojacono nel 1978 era nel commando delle Brigate Rosse che rapì Aldo Moro e uccise la sua scorta. Nel 1983, fu condannato all’ergastolo per l’omicidio del giudice Tartaglione. La Svizzera non concesse mai l’estradizione e nel 1999 divenne un uomo libero. Fabrizio Panzieri, approfittando di una scarcerazione, si dette alla latitanza. Nel 1982 fu condannato a ventuno anni di reclusione. Ancora oggi risulta latitante. Forse è in Nicaragua, dove c’è anche Grillo, quello del rogo di Primavalle.

(fonte: www.secoloditalia.it/mantakas-quel-greco-fascista-che-venne-a-morire-a-via-ottaviano/)


mercoledì 27 febbraio 2013

Troppi parlamentari inesperti, rischio caos anche per l’Università

“Non ci sono vincitori in questa tornata elettorale, ma c’è sicuramente uno sconfitto ed è l’Italia. Il centro destra ha compiuto una rimonta importante rispetto ai dati di dicembre ma certo è che il centro sinistra ha perso una partita già vinta. Il movimento 5 stelle facendo leva sulla rabbia e sul malumore degli italiani si è imposto addirittura come primo partito alla camera e questo è un segnale che nessun partito e nessun politico può sottovalutare.

Ci auguriamo però che ora si passi dalla protesta fine a se stessa alla proposta, che l’onestà e la trasparenza che Grillo ha tanto millantato in campagna elettorale si riflettano nella realtà, abbiamo il timore che questo movimento non sia in realtà diverso dagli altri, basti pensare all’anomalia di madre e figlio entrambi candidati ed entrambi eletti una al senato e l’altro alla camera.

Ci preoccupa perciò, e non poco, la presenza di così tanti parlamentari inesperti che rischiano di trasformarsi in cani sciolti e di creare solo un caos di cui l’Italia in questo momento non ha bisogno. Con la situazione che si è definita non è possibile garantire stabilità e governabilità a questo paese, ci auguriamo che le forze politiche si dimostrino responsabili e riescano a effettuare quelle riforme fondamentali, prima su tutte le riforma elettorale, per consentirci quanto meno di ritornare alle urne con più tranquillità e con una prospettiva di migliore governabilità, trasparenza e sovranità.

Qualunque sia la via che le forze in campo decideranno di percorrere chiediamo che si tengano presenti le necessità della popolazione e soprattutto dei giovani che sono il futuro di questa nazione e la cui situazione si fa ogni giorno più critica. Non basta annunciare più fondi all’università, è fondamentale che il prossimo governo continui a perseguire la strada della meritocrazia e della trasparenza, della lotta agli sprechi e alla rendite di posizione e non trasformi nuovamente l’università italiana in un diplomificio e in un ufficio di collocamento.

E’ necessario che tutte le azioni rivolte alla formazione giovanile puntino alla qualità e non più alla quantità e che l’approccio verso l’università e il mondo del lavoro si apra alle nuove esigenze del mercato e delle aziende e non sia più coperto dai paraocchi dell’ideologia. Siamo a disposizione di chiunque sarà il nuovo Ministro dell’Università per portare la nostra esperienza di rappresentanti degli studenti e proporre iniziative e soluzioni che mirino a rafforzare il sistema accademico italiano”.

Andrea Volpi

Presidente Nazionale di Azione Universitaria

lunedì 18 febbraio 2013

Il Sanremo 2013 della coppia più “balenga” del mondo

Così proprio i conduttori del 63° festival della canzone italiana si sono definiti ironicamente eseguendo nel corso dell’ultima serata “La coppia più bella del mondo”. Effettivamente il consolidato duo di “Che tempo che fa” un po’ balengo(strano) lo è! Luciana Littizzetto è l’esplosività concentrata in un metro e mezzo di donna, battuta sempre pronta (talvolta fin troppo), energia da vendere. Fazio è il falso igenuo, dietro quell’ espressione da pretino nasconde grande intelligenza e scaltrezza. Critiche e polemiche non sono mancate ma, dati alla mano, sta di fatto che la ricetta Fazio-Littizzetto ha funzionato alla grande. Questa edizione è stata un successo enorme: ogni sera oltre 40% di share, l’ultima sera addirittura si è superato il 50%! Inoltre per la prima volta le entrate pubblicitarie hanno pareggiato le spese effettuate. Tutto ciò non accedeva da tredici anni: allora presentava, tra l’altro, proprio Fabio Fazio. Sarà un caso?

La rai quest’anno ha puntato su una conduzione diversa, sfatando la tradizione “uomo conduttore solitario” e “valletta bella presenza e poco cervello” e di sicuro questo è risultato gradito al pubblico. Le canzoni in gara, luoghi comune a parte, sono state effettivamente di livello superiore rispetto agli anni scorsi, sia quelle dei campioni, sia per quanto riguarda le nuove proposte, segno che il presentatore ligure ha lavorato bene anche in questo senso e grazie forse ad autori di rilievo tra cui Lelio Luttazzi, Giuliano Sangiorgi e Federico Zampaglione. Azzeccata anche la nuova formula delle due canzoni: ogni artista ha presentato nella prima esibizione due pezzi lasciando poi al televoto da casa il compito di scegliere quello da portare avanti. Tale metodo ha concesso a molti cantanti il vantaggio di riprodurre due brani stilisticamente molto diversi tra loro. Come dicevo dunque, canzoni generalmente belle ed una maniera di giudicarle affidata stavolta un po’ più alla giuria di qualità che al pubblico a casa, evitando, come negli ultimi anni, che il podio fosse formato costantemente dagli “amici di Maria” e affini anche se, obiettivamente, non hanno per niente sfigurato. Sicuramente la musica italiana non è più quella degli anni sessanta-settanta-ottanta, non c’è un artista che non si vede l’ora salga sul palco perché si sa che stupirà, non c’è un testo davvero incisivo. Forse il problema è che i vari Lucio Battisti, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Gianni Morandi, Massimo Ranieri ci hanno abituato troppo bene… ma sì, mettiamola così!

Le note stonate del festival, tralasciando quelle prese dalla Littizzetto versione cantante, sono stati alcuni ospiti: se la presenza di Pippo Baudo (padrone di casa a Sanremo), Roberto Baggio (icona dello sport italiano ed esempio di solidarietà fuori dal campo), Andrea Bocelli e Albano (voci che contribuiscono altamente alla diffusione della musica italiana di qualità nel mondo) aveva un senso, un senso non lo trovo a Carla Bruni rinnegatrice della madre-patria, l’Armata Rossa con Cutugno (Toto non poteva proprio farne a meno?!), la coppia gay (un teatrino che si potevano risparmiare) e Crozza fuori luogo. L’esibizione di quest’ultimo, oltre a rubare molto spazio alla musica, ha inutilmente provocato prevedibilissime polemiche. E poi…è o non è il festival della musica italiana? E’ lei a dover regnare e, bisogna dirlo, nelle serate successive ha regnato maggiormente. Ed ha regnato soprattutto e sopra tutti Marco Mengoni, acclamatissimo ogni sera sia dal pubblico dell’Ariston, sia dall’audience dei social network. Primo premio per lui, secondi gli EELST, terzi i Modà. Premio della critica e miglior arrangiamento entrambi agli EELST. Tra i giovani spicca Antonio Maggio con “Mi servirebbe sapere”, un po’ a sorpresa subito eliminato Il Cile con “Le parole non servono più” che però vince il premio per il miglior testo. Quest’ultimo è già ben avviato in radio e si prevede per lui una grande carriera. Il successo del festival di quest’anno dev’essere un buon auspicio per il futuro, perché si trovino fondi e voglia per continuare questa che non è più una tradizione italiana, bensì un’istituzione italiana. Perché Sanremo è Sanremo, e la musica italiana non è inferiore a nessun’altra!

  1. Raphael Gualazzi – Sai (ci basta un sogno) Questo ragazzo è un genio della musica, purtroppo il suo talento “offuscato” da uno stile jazz arriva a pochi. Il brano è di una raffinatezza immensa. Fenomeno assoluto al pianoforte, non lo è altrettanto al microfono nelle esibizioni live. Nella serata “Sanremo Story” stravolge eccessivamente “Luce” di Elisa. Maggiormente a suo agio quando suona rispetto a quando parla. Artista vero.
  2. Almamegretta – Mamma non lo sa Il gruppo ha origini underground. Il brano prescelto è una denuncia contro il progresso derivato dalla distruzione della natura (“papà lavorava i campi un bel giorno poi ci siete venuti voi”). Insomma, stile “Il ragazzo della via Gluck”, che infatti hanno cantato nella serata Sanremo Story.
  3. Daniele Silvestri – A bocca chiusa Tratta di temi caldissimi: scuola e lavoro. Silvestri è nei panni di uno studente manifestante che, anche zittito, continua la sua protesta. Originale la scelta di essere affiancato da un esperto di sottotitoli per sordi, in tema con la canzone. Un po’ sulla falsa riga di “De Gregori”. 
  4. Modà – Se si potesse non morire Parole profonde, melodia sicuramente commerciale. Ormai questo gruppo è tra i favoriti in qualsiasi competizione. Quest’anno medaglia di bronzo per loro.
  5. Simone Cristicchi – La prima volta (che sono morto) Forse fin troppo cantautoriale, contenuto comunque di un certo spessore.
  6. Maria Nazionale – E’ colpa mia La partenopea si è fatta notare soprattutto per il generoso decolletè. Il pezzo proposto ricalca la tradizione della canzone napoletana di tempi troppo andati. Tuttavia voce straordinaria e pulita, si fatica a distinguere il playback dal live.
  7. Annalisa – Scintille Canzone leggera, andante, molto orecchiabile. Ottima vocalità. Annalisa è uno dei migliori prodotti del talent “Amici”.
  8. Max Gazzè – Sottocasa Unisce una tematica interessante come l’importanza di credere in Dio (“non si viene al mondo tanto per godere, ma solamente perché un bene superiore ci ha creati”) con un groove che invita la gente a ballare. Artista eclettico.
  9. Chiara Galiazzo – Il futuro che sarà Altra artista promettente sfornata da un talent, Con questo brano a Sanremo ha dimostrato che vale.
  10. Marta Sui Tubi – Vorrei Il gruppo non è un abituè al festival. Il pezzo però acquista valore ad ogni ascolto e consiglio fortemente di ascoltarlo. Tutti vorranno inoltre conoscere questa Marta che sui tubi… si diverte!
  11. Malika Ayane – E se poi La qualità dei brani è davvero alta grazie anche ad autori validi, come Giuliano Sangiorgi che ha scritto per Malika questo grande pezzo. Cantato dai Negramaro sarebbe stata un’altra cosa.
  12. Elio e le Storie Tese – La canzone mononota Genialità, follia, coraggio e chi più ne ha più ne metta per questa band straordinaria. Questo festival sarà ricordato anche come il loro festival! Una canzone di una nota sola ( il DO) in tutte le varianti possibili: eccedente, diminuita, in diesis, aumentata nel ritmo e con effetti scenici che tutti conosciamo. I molti cantanti degli “arzigogoli” dovrebbero rifletterci. Il gruppo di Elio e Rocco Tanica dimostra per di più di avere una conoscenza eccellente della musica. Simbolo che l’intelligenza, la creatività e la fantasia possono ancora avere la meglio sui prodotti “pre.confezionati”, lo dimostrano il secondo posto finale, il premio della critica e il premio per il miglior arrangiamento. Numeri uno!
  13. Marco Mengoni – L’essenziale Mezzo flop di Gianna Nannini che ha scritto l’altro brano (“Bellissimo”), nettamente inferiore a quello vincente, essenziale nel titolo, nel tema trattato e nelle sonorità. Piacevole da sentire, ma tra qualche mese perderà l’attuale notorietà.
  14. Simona Molinari & Peter Cincotti – La felicità Il titolo corrisponde all’emozione che scaturisce in chi l’ascolta. Grande ventata di energia ed allegria, con sonorità un po’ retrò che caratterizzano la giovane cantante. Simona ha fortemente sognato questa collaborazione artistica e il risultato le ha dato ragione.


Filippo Lazzari

mercoledì 13 febbraio 2013

AU ricorda le Foibe

Abbiamo ricordato i tragici eventi delle foibe, perché ricordare è un dovere, affinché non si ripetano simili atrocità verso il genere umano.


La settimana del Ricordo è iniziata domenica 10 febbraio, quando abbiamo tappezzato l'Università di Firenze con manifesti che ricordassero coloro che sono stati massacrati e uccisi nelle foibe, solo perché italiani, in nome di una pazza pulizia etnica.

L'11 febbraio abbiamo proseguito il ricordo con una mostra fotografica al Polo di Novoli.

Infine, il 12 febbraio abbiamo tenuto un convegno per cercare di far luce sulle ombre della vicenda e per tentare di capire come mai sono state tenute nascoste le foibe per oltre cinquant'anni, col professor Davide Biosa, il giornalista Pucci Cipriani, la Presidente provinciale di AU Angela Sorice e la Consigliera di Facoltà di Scienze Politiche di AU Chiara La Porta.

martedì 5 febbraio 2013

Le RESPONSABILITA' del PCI e di TOGLIATTI nell'eccidio delle FOIBE - mercoledì 13 febbraio ore 12.00

Per decine di anni nessun libro di storia ha raccontato la tragedia delle Foibe.
Per oltre cinquant'anni la nostra Patria nascose questa terribile vicenda, a causa della complicità tra il Pci di Togliatti e Tito.
Per l'anniversario del Giorno del Ricordo, parleremo della vicenda
  MERCOLEDI' 13 febbraio alle ore 12.00 presso l'aula 0.09 del D4 - Polo di Novoli 
insieme a:

Prof. Jacopo CAUCCI - Dipartimento Scienze dell'Antichità, Medioevo e Rinascimento e Linguistica

Pucci CIPRIANI - giornalista

Moderano l'incontro:
Angela Sorice - Presidente Provinciale Azione Universitaria

Chiara La Porta - Consigliera di Facoltà di Scienze Politiche


giovedì 24 gennaio 2013

venerdì 18 gennaio 2013

Polo di Novoli: Momenti di tensione durante la visita di Visco

Azione Universitaria denuncia “Situazione vergognosa! Pretendiamo provvedimenti da parte del Rettore!” 

I Collettivi accolgono la visita del governatore di Bankitalia Visco al Polo di Novoli con striscioni ed un piccolo corteo di contestazione. In poche ore avviene l’incursione nell’aula in cui il governatore Visco teneva una lectio magistralis.

“Sono anni che denunciamo la pericolosità dei Collettivi all’Università ed i loro soprusi, - dichiarano Angela Sorice e Chiara La Porta, Presidente provinciale e Consigliera di Facoltà di Azione Universitaria – a scapito delle quotidiane minacce e intimidazioni che subiamo. È l’ennesima dimostrazione del loro sentirsi padroni intoccabili dell’università.
Chiediamo al Rettore Tesi di prendere posizioni nette nei loro confronti. Il suo silenzio ha portato a questo! Oggi abbiamo assistito ad una lezione di inciviltà ed anti-democrazia plateale da parte dei collettivi!”


Il Rettore Alberto Tesi ha cercato di calmare gli animi, ma i cori, gli urli ed i fischi contro Visco sono aumentati, questo implica l’assenza di rispetto da parte dei Collettivi nei confronti delle autorità.


“Le continue concessioni ai Collettivi da parte del Rettore di aule autogestite e aule occupate, che paghiamo noi studenti con le nostre tasse, non fanno altro che aumentare il potere indiscusso ed incondizionato dei Collettivi. – concludono Sorice e La Porta - Ci auguriamo che questo episodio increscioso sia l’ultimo di una lunga serie e che serva di lezione per un cambio di marcia, ne va del prestigio della Cesare Alfieri e di tutto l’Ateneo fiorentino.”


articolo su gonews.it  - articolo su corrierefiorentino.corriere.it )

giovedì 17 gennaio 2013

Jan Palach...martire per la libertà!

Il 16 gennaio del 1969, Jan Palach, 21enne studente di filosofia, salì sulla scalinata del Museo Nazionale in Piazza san Venceslao di Praga, si cosparse di benzina e si diede fuoco. 
Era la sua protesta contro l’occupazione sovietica comunista.

Dopo giorni di agonia, morì il 19 gennaio 1969. Ai medici raccontò di essersi ispirato ai monaci buddisti che si diedero fuoco contro la Guerra nel Vietnam, attirando l’attenzione del mondo. Anche Jan avrebbe voluto attirare l’attenzione mondiale, ma la stampa sovietica fece il possibile per impedire la circolazione della notizia: l’occupazione sovietica doveva apparire come la volontà dei cecoslovacchi.


Jan Palach portava con sé una lettera, che non volle bruciasse con lui.
Venne letta subito dopo la sua morte.

"Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana.

Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zprav (giornale delle forze di occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà"
.


mercoledì 9 gennaio 2013

La censura in Cina non esiste!


In Cina non esiste la libertà di stampa? Ma no, è solo un'invenzione dell'Occidente per demonizzare questo grande e democraticissimo Paese dal volto rosso. Siamo noi europei che la facciamo tanto lunga su questa storia della libertà di stampa, di espressione, di parola e bla bla bla con le nostre carte dei diritti e le nostre costituzioni. I cinesi se ne infischiano. Vivono beati nella loro censura, non sanno perchè dovrebbero poter dire quello che vogliono, perchè dovrebbero poterlo scrivere e urlare. Non capiscono nemmeno perchè dovrebbero poter PENSARE a qualcosa di diverso da quello che dice IL partito. Siamo nel 2013, mica nei film di fantascienza... cari occidentali... noi stiamo bene così imbavagliati, stretti nella morsa di una dittatura che corregge gli editoriali dei giornali come il Southern Weekly, che prevede nel codice penale la possibilità dell'arresto fino a 3 anni, senza darne giustificato motivo all'opinione pubblica, che vive ancora nei campi di rieducazione delle coscienze, che osanna la statua di Mao, e che vieta l'accesso ai social networks. Questa è la grande Cina, e già vi stiamo schiacciando con la nostra presenza invadente nelle vostre città, con i nostri prodotti contraffatti, con la nostra idea di democrazia che forse è l'unica possibile per far progredire un Paese.



Giornalisti cinesi unitevi e studiate meglio il marxismo, che con queste proteste da occidentali state tirando la testa fuori dal sacco, state facendo vedere al resto del mondo che anche IL partito può essere sconfitto, che tutto crolla, che la Cina non è più sanguinaria. Sembrate quei poveri idealisti dei russi che nel 1989 decisero di buttare giù l'Unione Sovietica, facendo ridicolizzare NOI, grandi comunisti democratici, davanti al resto del mondo! NOI non vediamo proteste e lamentele, noi non leggiamo la Costituzione Cinese, la mettiamo solo in pratica in base al nostro ideale di democrazia. NOI non censuriamo niente, siete voi, cari compagni comunisten cinesen, che non dite niente sul nostro operato ma anzi ci omaggiate di continuo. Allora, se tutto va bene e nessuno vede niente di strano, perchè siamo capitati a scusarci di qualcosa che non sappiamo, su un blog occidentale??
Forse perchè voi, cari compagnen cinesen, non vedete. Ma noi occidentali si. Noi abbiamo visto la protesta intelligente di alcuni vostri giornalisti, forse non molto compagnen, davanti alla sede del giornale che voi avete cercato di imbavagliare cambiando del tutto un editoriale e tessendo le lodi del vostro partito. Noi abbiamo visto le maschere che indossavano i giornalisti, senza volto, senza parole, senza futuro. Abbiamo visto e letto tutto. Potete mettere il cappio a una intera Nazione ma anche se dite che il resto del mondo non vi fa paura e che lo state conquistando con la forza, perchè non avete perso tempo a scrivere che la protesta è sotto controllo, che i responsabili della censura non sono stati dei vostri funzionari, che tutto va come deve andare?!

Forse perchè, in fondo, l'Occidente e le sue idee, continuano a far paura anche al grande drago rosso...

Alessia Cersosimo