giovedì 24 novembre 2011

Agli albori dell'Unifi!

Le origini dell'Università degli Studi di Firenze risalgono al lontano 1321, anno in cui la Repubblica Fiorentina fondò lo Studium Generale, in via dello Studio, una traversa di via del Corso, al numero civico 1.
Alcuni celebri personaggi vennero invitati a svolgere delle lezioni, per esempio Giovanni Boccaccio tenne alcune lezioni sulla Divina Commedia.
Inizialmente, le materie insegnate presso lo Studium erano quattro: Giurisprudenza civile e canonica, Medicina e Letteratura.
Dopo qualche anno dalla fondazione, Papa Clemente VI concesse allo Studium il Privilegio massimo, cioè la possibilità di garantire diplomi regolari agli studenti.
Durante il regno di Carlo IV, nel 1364, lo Studium venne proclamato Università Imperiale. Pochi anni dopo fu istituita, proprio a Firenze, la prima cattedra di greco in tutta Europa.
Sotto la guida di Lorenzo il Magnifico, lo Studium fiorentino venne spostato a Pisa e in seguito, dopo essere stato riportato a Firenze da Carlo VIII, venne nuovamente trasferito a Pisa.
Questi spostamenti, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non danneggiarono affatto l'attività didattica dello Studium, tutt'altro. L'attività di ricerca, sia letteraria che scientifica, continuò ad essere portata avanti, grazie anche all'apporto dell'Accademia della Crusca e del Cimento, alle quali le ricerche erano state affidate e che contribuirono al loro sviluppo.
Negli anni dell'Unità d'Italia, venne fondato l'Istituto di Studii Superiori Pratici e di Perfezionamento, presso il quale vennero riuniti i diversi insegnamenti.
L'anno seguente, lo Stato Italiano Unificato riconobbe l'Istituto come Università a tutti gli effetti. Tuttavia il titolo di Università degli Studi di Firenze poté essere utilizzato soltanto dal 1923 in poi.
Numerosi nomi illustri italiani sono passati dalla nostra università, o come studenti o come docenti. Per citarne alcuni: i giuristi e professori universitari Piero Calamandrei e Antonio Cassese, la astrologa Margherita Hack, il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, il poeta Mario Luzi, il politico e giornalista Giovanni Spadolini ed infine Indro Montanelli.

Chiara Sorice

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